Visita / VisitIl Museo Archeologico del Finale, creato nel 1931, è ubicato nel complesso monumentale di S. Caterina, attorno a due splendidi chiostri quattrocenteschi, nel centro storico di Finale Ligure Borgo ed ospita importanti collezioni di Preistoria e Archeologia, frutto di oltre cent'anni di ricerche condotte nei numerosi siti del territorio finalese.http://www.museoarcheologicodelfinale.it/visita2025-10-15T18:12:21ZJoomla! 1.5 - Open Source Content ManagementTerritorio2011-07-13T00:00:23Z2011-07-13T00:00:23Zhttp://www.museoarcheologicodelfinale.it/visita/territorioAdministratormatteo@grooppo.org<p>Nella sala I è possibile scoprire il Finalese, un territorio unico per le sue peculiari valenze naturalistiche, ambientali, storiche ed archeologiche. La Pietra di Finale e i fenomeni carsici che interessarono gli affioramenti calcarei della zona portarono alla formazione di numerose grotte e caverne, che favorirono l’insediamento umano fin dalle epoche più remote.</p>
<p>Nella sala I è possibile scoprire il Finalese, un territorio unico per le sue peculiari valenze naturalistiche, ambientali, storiche ed archeologiche. La Pietra di Finale e i fenomeni carsici che interessarono gli affioramenti calcarei della zona portarono alla formazione di numerose grotte e caverne, che favorirono l’insediamento umano fin dalle epoche più remote.</p>
Paleolitico2011-07-13T00:08:44Z2011-07-13T00:08:44Zhttp://www.museoarcheologicodelfinale.it/visita/paleoliticoAdministratormatteo@grooppo.org<p>Poche aree italiane hanno fornito, come il Finalese, tante testimonianze delle diverse specie umane succedutesi tra il Paleolitico inferiore e superiore (350mila-10mila anni fa). Nelle sale II e III è possibile cogliere l’evoluzione della tecnica di scheggiatura della pietra, indispensabile per la sopravvivenza dei cacciatori-raccoglitori paleolitici.</p>
<p>Poche aree italiane hanno fornito, come il Finalese, tante testimonianze delle diverse specie umane succedutesi tra il Paleolitico inferiore e superiore (350mila-10mila anni fa). Nelle sale II e III è possibile cogliere l’evoluzione della tecnica di scheggiatura della pietra, indispensabile per la sopravvivenza dei cacciatori-raccoglitori paleolitici.</p>
Neolitico2011-07-13T00:10:54Z2011-07-13T00:10:54Zhttp://www.museoarcheologicodelfinale.it/visita/neoliticoAdministratormatteo@grooppo.org<p>Le sale V e VI sono dedicate al Neolitico (5.800-3.600 anni a.C.), periodo caratterizzato da una grande “rivoluzione” culturale, che segnò il passaggio da una sopravvivenza basata unicamente sulla caccia e la raccolta all’avvento delle prime pratiche agricole e pastorali, esordite verso il 10.500 a.C. nel Vicino Oriente.</p>
<p>Le sale V e VI sono dedicate al Neolitico (5.800-3.600 anni a.C.), periodo caratterizzato da una grande “rivoluzione” culturale, che segnò il passaggio da una sopravvivenza basata unicamente sulla caccia e la raccolta all’avvento delle prime pratiche agricole e pastorali, esordite verso il 10.500 a.C. nel Vicino Oriente.</p>
Eta' dei Metalli2011-07-13T00:12:16Z2011-07-13T00:12:16Zhttp://www.museoarcheologicodelfinale.it/visita/eta-dei-metalliAdministratormatteo@grooppo.org<p>La sala VII raccoglie diverse testimonianze delle età dei Metalli, comprendenti l’età del Rame (3.600-2.200 a.C.), del Bronzo (2.200-900 a.C.) e del Ferro (900-180 a.C.), epoche in cui l’uomo acquisì e perfezionò le tecniche di fusione di diversi minerali. Questo fu un periodo caratterizzato da profondi cambiamenti sociali.</p>
<p>La sala VII raccoglie diverse testimonianze delle età dei Metalli, comprendenti l’età del Rame (3.600-2.200 a.C.), del Bronzo (2.200-900 a.C.) e del Ferro (900-180 a.C.), epoche in cui l’uomo acquisì e perfezionò le tecniche di fusione di diversi minerali. Questo fu un periodo caratterizzato da profondi cambiamenti sociali.</p>
Eta' Romana2011-07-13T00:18:09Z2011-07-13T00:18:09Zhttp://www.museoarcheologicodelfinale.it/visita/eta-romanaAdministratormatteo@grooppo.org<p>Una grande scena di battaglia introduce alla sala VIII evocando la conquista romana del Ponente ligure avvenuta per l’intervento militare delle legioni guidate dal console Lucio Emilio Paolo, che dopo aver occupato il territorio del Liguri Sabazi, sconfisse gli Ingauni nel 181 a.C. in uno scontro che ebbe luogo probabilmente nelle valli del Finalese.</p>
<p>Una grande scena di battaglia introduce alla sala VIII evocando la conquista romana del Ponente ligure avvenuta per l’intervento militare delle legioni guidate dal console Lucio Emilio Paolo, che dopo aver occupato il territorio del Liguri Sabazi, sconfisse gli Ingauni nel 181 a.C. in uno scontro che ebbe luogo probabilmente nelle valli del Finalese.</p>
Medioevo2011-07-13T00:19:49Z2011-07-13T00:19:49Zhttp://www.museoarcheologicodelfinale.it/visita/medioevoAdministratormatteo@grooppo.org<p>La storia del Finale medievale, illustrata nella sala IX, è strettamente legata a quella dei marchesi Del Carretto, che ne detennero il possesso dal XII secolo fino al 1602. Questa dinastia signorile traeva origine dal marchese Aleramo, che nel corso del X secolo aveva consolidato il suo potere tra il Piemonte meridionale e il Savonese.</p>
<p>La storia del Finale medievale, illustrata nella sala IX, è strettamente legata a quella dei marchesi Del Carretto, che ne detennero il possesso dal XII secolo fino al 1602. Questa dinastia signorile traeva origine dal marchese Aleramo, che nel corso del X secolo aveva consolidato il suo potere tra il Piemonte meridionale e il Savonese.</p>
Collezioni Numismatiche2012-01-25T00:00:33Z2012-01-25T00:00:33Zhttp://www.museoarcheologicodelfinale.it/visita/collezioni-numismaticheAdministratormatteo@grooppo.org<p>La sala X è dedicata alla monetazione che ha caratterizzato l’evoluzione dell’uomo dall’Antichità ad oggi, segnando il passaggio da scambi di beni basati sul baratto all’economia di mercato, attraverso l’esposizione della raccolta numismatica Giovanni Andrea Silla, costituita da oltre 1600 monete, e di numerosi reperti rinvenuti sul territorio.</p>
<p>La sala X è dedicata alla monetazione che ha caratterizzato l’evoluzione dell’uomo dall’Antichità ad oggi, segnando il passaggio da scambi di beni basati sul baratto all’economia di mercato, attraverso l’esposizione della raccolta numismatica Giovanni Andrea Silla, costituita da oltre 1600 monete, e di numerosi reperti rinvenuti sul territorio.</p>
Il Complesso Conventuale di Santa Caterina2011-10-13T13:42:01Z2011-10-13T13:42:01Zhttp://www.museoarcheologicodelfinale.it/visita/il-complesso-conventuale-santa-caterinaAdministratormatteo@grooppo.org<p>Il complesso conventuale di Santa Caterina in Finalborgo, fondato nel 1359 dai Marchesi Del Carretto, sorse in un’area contigua alle mura occidentali del Burgus Finarii. Dopo la sua trasformazione in carcere tra 1865 e 1965, con il successivo restauro è diventato un polo culturale, sede del Museo Archeologico del Finale, della Biblioteca Civica e pinacoteca.</p>
<p>Il complesso conventuale di Santa Caterina in Finalborgo, fondato nel 1359 dai Marchesi Del Carretto, sorse in un’area contigua alle mura occidentali del Burgus Finarii. Dopo la sua trasformazione in carcere tra 1865 e 1965, con il successivo restauro è diventato un polo culturale, sede del Museo Archeologico del Finale, della Biblioteca Civica e pinacoteca.</p>
Il Campanile di Santa Caterina2011-07-12T00:09:53Z2011-07-12T00:09:53Zhttp://www.museoarcheologicodelfinale.it/visita/il-campanile-di-santa-caterinaAdministratormatteo@grooppo.org<p style="text-align: left;">La visita al campanile di Santa Caterina, regolato per piccoli gruppi accompagnati da volontari dell’Università delle Tre Età del Finale, consente di effettuare una salita tra anguste e buie celle di rigore, immersi nella dura atmosfera di un carcere ottocentesco, fino a raggiungere la sommità della torre da dove è possibile ammirare Finalborgo e il paesaggio del Finale dall’alto.</p>
<p style="text-align: left;">La visita al campanile di Santa Caterina, regolato per piccoli gruppi accompagnati da volontari dell’Università delle Tre Età del Finale, consente di effettuare una salita tra anguste e buie celle di rigore, immersi nella dura atmosfera di un carcere ottocentesco, fino a raggiungere la sommità della torre da dove è possibile ammirare Finalborgo e il paesaggio del Finale dall’alto.</p>